Lessness - Audioletture cover art

Lessness - Audioletture

By: Andrea Russo
  • Summary

  • Podcast dedicato all'amore per la letteratura. Ogni volta, scelto un brano, vi costruisco attorno un'avventura sonora, dove l'ascoltatore diviene parte integrante. Spazio dalla poesia ai grandi classici della narrativa, dagli autori moderni a quelli emergenti o finora sconosciuti.
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Episodes
  • Agota Kristof - Ieri
    Aug 12 2022
    "Ieri" è più di un romanzo; è il suono donato a quel dolore che le parole non sanno descrivere.
    Agota Kristof splende d'una triste bellezza, primordiale come la sua scrittura, che rifugge il superfluo. È un Tobias alienato, quello a cui colei darà voce. È un uomo che soffre, come lei, come ognuno di noi.
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    16 mins
  • LESSNESS legge NKK - 05 - Quello che resta (Andrea Napoli)
    Aug 5 2022
    M'innamorai di questa poesia sin dalla prima lettura; speravo che, un giorno, avrei potuto registrarvi una mia interpretazione. Il quinto episodio dedicato alle opere del Nucleo Kubla Khan viaggia sull'elegante linea d'inchiostro tracciata da Andrea Napoli (presente nell'audio in qualità di seconda voce). Buon ascolto. . poesia tratta da "Gengive" (ed. Tra le Righe Libri, Collana Masnadieri, 2021)disponibile quihttps://www.lafeltrinelli.it/gengive-libro-andrea-napoli/e/9788832871760.Puoi seguirmi su Instagramhttps://www.instagram.com/andremenion/Sul mio sito ufficialehttps://andrealuigirusso.wixsite.com/lessnesssul Canale Telegramhttps://t.me/LESSNESSPodcastaudioletturesulla pagina Facebookhttps://it-it.facebook.com/andremenion/*** TRASCRIZIONE EPISODIO ***mezzo secolo di stellela testa si torce lamenta un baglioresul marciapiede della  stazione a due passi dal centroun viaggiatore si sposta sulla sinistrala mossa del cavallo negli scacchipoiché non è più tempo ormai di rimandaredistinguendo ciò che l'occhio può abbracciare con un giro d'orizzonteci dirigiamo verso il mare tu con i capelli legatimi fai sapere che  sulla pelle le tracce di un'amacasono più vere delle pieghe di un letto io ascolto senza capiree la saliva per un po' vacilla in boccaun ragazzo nero offre un caffè ad una ragazza bianca conversando in piedi sedutinel riflesso giorno le pause scuotono il silenzio del riflesso nottedietro il bancone di  un bar deve sempre esserci uno specchionon siamo certo noi a fare le regolelo sferregliare dei dischi oltrepassa qualcosaforse un ginocchioe penso che tu sia lì: perone tibia e femoretutto è temporaneo epidemie relazionipavimenti in linoleumla croce al neon di una farmaciaillumina l'angolo di una strada battuta da fumatori di quartiere e madri preoccupatedelle occasioni non restano che i rimpianticonfezioni di uova scadute e oceani insecchitisalvo incidenti domesticipercorsi individuali il nostro piccolo tempobottone inserito nell'occhiello sbagliato è opinione comunee tutte le opinioni sono vere e false tutte valide probabiliassurdela matematica non è un'opinionenon ho un'opinione al riguardoil caso ci mortificail tempo che sistema è il tempo che perdiamo vita è tutto ciò che poteva essere e ciò che è stato e chi ci capita casca in una posizione operosa e umilianteuno sbadiglio universaleche non può essere coperto con la mano ho sempre saputo che le dita fossero strutture semitrasparentima prima di riuscire a decifrarle ancora una voltatutto si perde nell'anatomia  di un bicchiere d'acquacome le tue labbrapeli pubici sulla ceramica del bagnoè ciò che resta della mia personalità uno stormo d'anatre da Riace affolla quel cielo azzurro che dona tanto alle ragazze biondemai fidarsi delle correnti d'ariadei pretesti e delle persone sincere conviene non guardare quei piccolissimi abbagli di bottiglia la smorfia del vetro quando le persiane si chiudono di scatto o quell'angolo morto in cima alle scalenon feci in tempo a rialzarmile onde si trafiggevano lui e l'altrala dodicesima ora vivida come la pelle di un tuffatore ci tiene ritti per le ascelle e già l'odore del mare emanazione dell'ariapreannuncia il significato del gestoeppure è strano come i tratti del viso ricordino la caduta dei massi il ponte della ferrovia il  chiosco dei libri usatie lo scoglio in acqua ripetono senza censure gli zigomie le altre parti del voltosono stanco di aspettare l'estatepiù in alto delle mareeuna bambina svita il tappo di una bottiglia se lo porta alle labbrae con la lingua ne raccoglie le goccebruciano gli occhi dei vecchi come l'acido nelle batterie o solamente si annoiano lì nella piazzaesclamando "nulla è rimasto"di quell'ombra che nasconde per un momentole tante lacrime di nessuno nulla è rimasto se non metà della sua altezza ma fintanto che una superficie esiste c'è un confine scivolare a poco a pococosì mi venne davantila M del labbro superiore  sembrava un libro aperto metàun volume di Majakovskij da  fondere nelle stagioni di ferro penetrante e poetico come il mento di un proiettilee poi l'annebbiamento della vista come panacea dell' "oggi come oggi" o del cambio delle stagioniquando l'aria è più secca e le stelle in cielo non sono che unghie scheggiateè solo un momento un ronzio di massa lucida e morenteche getta lo sguardo sul tagliere del tempoe indossi quel costume verde che non posso vederecoi tuoi grandi occhi elementari occhi verdi elementariche hanno paura di osare un "sono qui prendimi" paura di un sole che non scalda o forse di uno scarto come la vita disinserita ossessionata dal propositoe il mare che sputa sangue e le mani si dissetano un motivo ricorrentedue clavicole corrotte l'onda si frange e delle notti impiegatea vedere cose a sentire cose improbabili termometri al mercurioqualche dedica tenace non più che sciocchezze apoteosi dell'inutile esistenzialefino al grado zero della ...
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    11 mins
  • Progetto Proust - 05 - Le Fanciulle in Fiore
    Jul 29 2022
    Terminato il percorso a ritroso attraverso la strada di Swann, Proust inizia a confrontarsi con i turbamenti del suo giovane cuore. L'incontro con un'allegra brigata tutta al femminile, sul lungomare di Balbec, farà il resto. Buon ascolto..Puoi seguirmi su Instagramhttps://www.instagram.com/andremenion/Sul mio sito ufficialehttps://andrealuigirusso.wixsite.com/lessnesssul Canale Telegramhttps://t.me/LESSNESSPodcastaudioletturesulla pagina Facebookhttps://it-it.facebook.com/andremenion/***TRASCRIZIONE EPISODIO***Quel giorno, come i precedenti, Saint-Loup si era dovuto recare a Doncières dove, in attesa che rientrassi in modo definitivo, avrebbero ora avuto sempre bisogno di lui sino alla fine del pomeriggio. Rimpiangevo che non fosse più a Balbec. Avevo visto scendere di carrozza ed entrare le une nella sala da ballo del casinò, le altre dal gelataio, delle giovani donne che di lontano mi erano parse deliziose. Ero in uno di quei periodi della giovinezza sprovvisti di un amore particolare, Vacanti, in cui, come un innamorato la donna che gli ama, si desidera, si cerca, si vede dappertutto la Bellezza. Basta che un tratto reale, il poco che si scorge di una donna vista da lontano o di schiena, ci permetta di proiettare davanti a noi la Bellezza. E subito ci immaginiamo di averla riconosciuta. Il cuore ci batte affrettiamo il passo e resteremo sempre a metà Persuasi che era lei, Purché la donna sia scomparsa: soltanto se riusciamo a raggiungerla, Comprendiamo il nostro errore. D'altronde sempre più cagionevole di salute, ero indotto a sopravvalutare i piaceri più semplici per la difficoltà stessa di conseguirli. Donne eleganti, credevo di vederne dappertutto perché ero troppo stanco sulla spiaggia o troppo timido al casinò o in una pasticceria per accostarle. Tuttavia, se dovevo morire presto, mi sarebbe piaciuto sapere com'erano fatte da vicino. In realtà le più belle fanciulle che offrisse la vita quando pur fosse un'altro o anche nessuno A godere di quell'offerta. Non mi rendevo conto, infatti, che all'origine della mia curiosità c'era un desiderio di possesso. Avrei osato entrare nella sala da ballo se Saint-Loup fosse stato con me. Solo io restavo semplicemente davanti al Grand Hotel, aspettando il momento di andare incontro alla nonna. Quando quasi ancora all'altro capo del molo dove esse facevan muovere una macchia bizzarra, vidi avanzarsi cinque o sei ragazzine così diverse per l'aspetto e i modi da tutte le persone che si era soliti vedere a Balbec, come sarebbe potuto esserlo. Sbarcato non si sa di dove. Uno stormo di gabbiani che eseguisca a passi contati sulla spiaggia, mentre i ritardatari raggiungono gli altri con piccoli voli. Una passeggiata il cui fine appaia tanto oscuro ai bagnanti che essi non sembran vedere quanto chiaramente determinato per il loro spirito di uccelli. Una di quelle sconosciute spingeva davanti a sé con la mano la sua bicicletta. Altre due tenevano in mano mazze da golf e il loro abbigliamento contrastava con quello delle altre fanciulle di Balbec. Tra le quali è vero, alcune si davano agli sport, ma senza usare per questo una tenuta speciale. Fra tutta quella gente di cui alcuni seguivano un pensiero, ma le rivelavano, allora la mobilità con gesti meccanici e sguardi svagati, altrettanto poco armoniosi della circospetta titubanza dei vicini Le ragazzine che avevo scorto con quella destrezza dei gesti che nasce da una perfetta scioltezza del corpo e da un disprezzo sincero per il resto dell'umanità, Procedevano leste senza esitazioni né rigidezza, compiendo esattamente i movimenti voluti in una piena indipendenza reciproca di tutte le membra, mentre la maggior parte del corpo conservava quell'immobilità così notevole nelle buone ballerine di valzer. Esse non erano più lontane da me. Benché ognuna fosse un tipo assolutamente diverso dalle altre, tutte avevano una certa bellezza. Ma a dire il vero le vedevo da così pochi minuti e senza osare guardarle fissamente che non ne avevo ancora individuata nessuna. Tranne una il cui naso, diritto e la carnagione bruna faceva spiccare in mezzo alle altre, come in certi quadri del Rinascimento, un re mago di tipo arabo. Esse non mi erano note che una per un paio di occhi duri, ostinati e ridenti. Un'altra per le guance in cui il rosa aveva quella sfumatura di rame che rievoca il Geranio. E anche di questi tratti non ne avevo ancora legato indissolubilmente nessuno ad una fanciulla piuttosto che a un'altra. E quando, secondo l'ordine in cui si svolgeva quel piccolo corteo meraviglioso, perché vi erano accostati gli aspetti più diversi, tutte le gamme di colore vi comparivano una accanto all'altra, ma che era confuso come una musica in cui non avessi potuto isolare, riconoscere al passaggio le frasi distinte, ma dimenticate subito dopo vedevo emergere un ovale bianco, degli occhi neri, degli occhi verdi. Non sapevo se fossero gli stessi che mi avevano già deliziato un momento prima. Non potevo metterli in...
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    17 mins

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