Nel terzo episodio parliamo di politiche migratorie e della cosiddetta "Fortezza Europa". La stretta su accoglienza e rimpatri è coerente con l’affermazione delle forze di destra nelle urne delle europee dell'anno scorso, e in sintonia bipartisan con l’orientamento che si registra tra i governi. Nell’ultimo decennio, a livello europeo, s’era registrato uno stallo nel tentativo di riformare il sistema di asilo Ue, poi superato con l’adozione del Patto sulla migrazione: uno degli ultimi grandi provvedimenti della passata legislatura a tagliare il traguardo, trova quello che è stato descritto come un equilibrio tra responsabilità (dei Paesi di primo arrivo) e solidarietà (degli altri). Nei primi mesi del nuovo mandato, invece, sono arrivati altri interventi puntuali: un nuovo regolamento sui rimpatri, che apre alla possibilità di centri per il rimpatrio in Paesi non-Ue, e un intenso lavoro per definire il perimetro dei Paesi terzi sicuri, concetto legale che influenza il destino, e le possibili deportazioni, delle persone migranti che arrivano nell’Ue.
A parlarne con il giornalista Gabriele Rosana sono il responsabile di ricerca del programma “UE, Politiche e Istituzioni”, Luca Barana, che si occupa in particolar modo di questioni migratorie, e il ricercatore del programma “Politica estera dell’Italia”, Filippo Simonelli, il cui focus principale è sulle relazioni con il continente africano, interlocutore di primo piano dell'Ue e dell'Italia quando in materia di gestione e contenimento dei flussi.
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