Episodes

  • Cosa resta quando ce ne andiamo?
    Sep 25 2025

    L’episodio esplora la domanda esistenziale su cosa rimane di noi dopo la morte, attraverso l’analisi del brano "Monument" dei Röyksopp. Il testo si interroga su come costruire un "monumento invisibile" attraverso l’amore, le azioni e le relazioni. Vengono confrontate visioni spirituali come il buddhismo, il sufismo e la mistica cristiana, sottolineando che l’eredità reale è ciò che abbiamo dato agli altri. Si ragiona sul desiderio di aver lasciato qualcosa, sulla differenza del lasciare di sé con attenzione rivolta verso l'esterno o verso l'interno. L’episodio conclude con un invito a vivere con consapevolezza, trasformando emozioni in energia viva.

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    13 mins
  • Vita ≠ Inizio : Morte ≠ Fine
    Jul 5 2025

    In questo episodio di Sentieri Sottili ci fermiamo su una delle soglie più universali e intime che ogni essere umano prima o poi attraversa: quella tra la vita e la morte. Lo facciamo con uno sguardo aperto, non per trovare risposte definitive, ma per abitare le domande con più consapevolezza.

    Spesso parliamo di vita come un inizio e di morte come una fine. Ma se fossero solo due forme diverse dello stesso processo? Se la nascita e la morte fossero semplicemente trasformazioni di una stessa energia, che si rinnova in ogni respiro, in ogni ciclo della natura, in ogni attimo vissuto e lasciato andare?

    Attraverso immagini poetiche, riflessioni spirituali e simboli naturali, questo episodio ci invita a superare la visione dualistica che separa l’esistenza in bianco e nero, principio e termine, vincita e perdita. Ogni cosa che sembra finire, in realtà si trasforma. E tutto ciò che nasce proviene da qualcosa che è cambiato forma.

    Esploriamo come la natura ci parli costantemente di questa continuità: le foglie che cadono non muoiono davvero, ma diventano humus; le stelle che esplodono generano nuovi mondi. Nulla si crea da zero, nulla scompare del tutto. In questa rete di interdipendenza, parlare di un vero inizio o di una vera fine diventa impossibile.

    Tocchiamo anche un altro punto delicato: il tabù della morte. Nella nostra cultura, la morte è spesso evitata, nascosta, trattata come qualcosa di brutto e scomodo. Ma questo rifiuto nasce soprattutto dal dolore della perdita, dalla ferita dell’attaccamento. Una ferita profonda che confonde spesso il vero amore con la dipendenza emotiva. In questo episodio ci chiediamo: soffrire per una perdita vuol dire sempre che amavamo? O a volte significa solo che avevamo bisogno di quella persona per sentirci completi?

    Amare davvero, ci ricorda la voce narrante, è libertà. È lasciare andare senza spezzarsi. È gratitudine, non possesso.

    Nel cuore dell’episodio apriamo una finestra su un altro mistero: il sonno come “piccola morte”. In molte tradizioni spirituali, addormentarsi è visto come un lento distacco dagli strati dell’identità – corpo, mente, pensieri – proprio come accade durante il passaggio della morte. Il sogno, allora, non è solo un prodotto della fantasia, ma un portale. Uno spazio simbolico, magico, dove tutto può accadere. Una “stanza dello spirito e del tempo” in cui possiamo guarire, ricevere intuizioni, incontrare l’invisibile. E per alcuni, il sogno lucido diventa un vero e proprio campo di esplorazione spirituale.

    Il messaggio che attraversa tutto l’episodio è chiaro e silenzioso insieme: la morte non è nemica della vita. È parte della vita. È ciò che le dà forma, valore, significato. Solo imparando a convivere con l’impermanenza, possiamo davvero vivere.

    Sentieri Sottili ci accompagna quindi in un viaggio delicato, profondo, ma accessibile, che tocca la filosofia, la spiritualità, il simbolismo e l’esperienza umana in tutta la sua fragilità. Un episodio da ascoltare con lentezza, magari più volte, lasciando che le parole sedimentino e che le verità interiori emergano… col loro tempo.

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    21 mins
  • Il destino: caos, scelta, presenza.
    Jun 23 2025

    In questo episodio di Sentieri Sottili ci addentriamo in una delle domande più antiche e delicate:
    che cos’è il destino?
    Esiste davvero una strada già scritta… oppure siamo noi, con ogni gesto e ogni intenzione, a disegnarla mentre camminiamo?

    Partendo da un’intuizione semplice ma profonda – l’idea che il presente sia il risultato esatto di infinite cause e condizioni – esploriamo la possibilità che nulla accada per caso, ma nulla sia davvero predeterminato.
    Un movimento costante, fatto di scelte, risposte, energie che si intrecciano.

    Parliamo di interdipendenza, di caos e di come anche ciò che non comprendiamo subito possa avere un senso più ampio, che si rivela col tempo.
    Attraverso silenzi e una riflessione ispirata alla visione orientale, ci apriamo all’idea che il destino non sia un punto fisso, ma una trasformazione continua.

    Ci lasciamo accompagnare da metafore come quella della foglia che cade, che segue un percorso unico, perfetto nella sua complessità.
    E riconosciamo che, nel giardino interiore di ognuno, possiamo scegliere quali semi piantare… perché il modo in cui reagiamo al presente può davvero plasmare ciò che verrà.

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    14 mins
  • La sincronicità: quando l’universo ci parla
    Jun 9 2025

    In questo episodio di Sentieri Sottili si esplora il tema della sincronicità, quel tipo di coincidenza significativa che sembra carica di senso, anche se non c’è un nesso causale apparente. L’episodio apre con domande intime e quotidiane – come pensare a qualcuno che poi ci chiama – per poi guidare l’ascoltatore in una riflessione più profonda.L’episodio sottolinea come, in una visione puramente materialista, questi eventi siano ridotti a semplici casualità. Ma in un contesto mistico o interiore, il significato prende il sopravvento sulla spiegazione razionale. Si propone un cambio di prospettiva: dalla domanda “È vero?” a “Cosa significa per me, adesso?”. È un invito a sviluppare un tipo di ascolto più sottile, a lasciarsi guidare da quella “bussola silenziosa” che si attiva quando sentiamo che qualcosa è profondamente significativo, anche se non sappiamo perché.

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    8 mins
  • L'estasi, il vuoto e le parole
    Jun 5 2025

    In questo episodio di Sentieri Sottili, esploriamo tre esperienze centrali del cammino spirituale: l’estasi, il vuoto e il silenzio oltre le parole.

    L’episodio si apre con una riflessione sull’estasi, intesa non come esaltazione superficiale o fuga dalla realtà, ma come un momento profondo di apertura, in cui l’“io” cede il passo a una presenza più grande, totale e silenziosa. L’estasi, in questa visione, è un’esperienza di unità, di comunione con il tutto, che può emergere nella meditazione, nella preghiera, nell’arte, ma anche in gesti semplici come un abbraccio o l’osservazione del cielo. È qualcosa che non può essere cercato con sforzo, ma che si manifesta quando ci si apre veramente.

    Attraverso le parole del Sutra del Cuore, un testo centrale del Buddhismo Mahayana, si introduce la prospettiva tibetana secondo cui “la forma non è diversa dal vuoto, il vuoto non è diverso dalla forma”. Questa affermazione, apparentemente paradossale, esprime una verità profonda: tutte le cose sono impermanenti, prive di esistenza autonoma, vuote di sé stesse… e proprio per questo piene di vita. Il vuoto non è il nulla, ma la condizione necessaria perché le cose sorgano, cambino, si trasformino.

    Il Buddhismo tibetano insegna che comprendere la vacuità non porta al nichilismo, ma alla liberazione: smettiamo di aggrapparci, riconosciamo l’interdipendenza di tutte le cose, e impariamo ad accogliere la realtà così com’è, con apertura e compassione. Questo tipo di vuoto è lo spazio in cui può sbocciare la vera presenza.

    L’episodio invita quindi a non temere l’estasi, né il vuoto che può seguirla. A non cercare continuamente parole, ma ad abitare anche i momenti di silenzio, sapendo che proprio lì può accadere qualcosa di autentico, trasformativo. Estasi, vacuità e silenzio diventano tre volti dello stesso mistero: la nostra natura più profonda.

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    8 mins
  • La notte oscura dell'anima
    May 26 2025

    Cosa accade quando ogni certezza crolla, quando anche la fede più radicata vacilla, e l’anima si ritrova immersa in un vuoto che pare senza uscita? In questo episodio ci addentriamo nella dimensione misteriosa e universale della Notte Oscura dell’Anima, un’esperienza descritta nel XVI secolo dal mistico spagnolo San Giovanni della Croce e riconosciuta, in forme diverse, da molte tradizioni spirituali.

    La Notte Oscura non è semplice tristezza, è una frattura profonda, una crisi radicale che può manifestarsi come smarrimento, apatia, senso di abbandono e disillusione totale. Un punto di non ritorno in cui l’anima, spogliata di ogni appiglio, si trova costretta a fare i conti con il proprio vuoto.

    Questo episodio è un invito a chi si trova in un momento di buio, a riconoscere che forse – proprio lì – qualcosa sta germogliando. Non una luce che consola… ma una luce che svela.

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    9 mins
  • Che cos'è il misticismo?
    May 19 2025

    Ci sono domande che non cercano risposte.
    Domande che non nascono dalla mente, ma da qualcosa di più profondo, più sottile.
    Domande che affiorano nei momenti di silenzio, nelle pause tra un pensiero e l’altro, o mentre camminiamo da soli in una strada che non sappiamo spiegare.
    Una di queste domande è: che cos’è il misticismo?

    Con questo primo episodio comincia il viaggio di Sentieri Sottili, un podcast che non vuole offrire verità assolute, ma compagni di cammino. Un viaggio per chi sente che, oltre la superficie del quotidiano, c’è un altro livello dell’esistenza.
    Un livello che non si impone, ma si rivela. Che non si afferra, ma si percepisce.

    Se anche tu, in qualche momento, hai avuto la sensazione che ci fosse qualcosa “in più”…Se hai percepito una presenza nel silenzio, o una verità che si fa sentire nel cuore prima che nella testa…
    allora forse anche tu stai percorrendo uno di questi sentieri sottili.

    Buon ascolto. E buon cammino.

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    6 mins