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L'Oriente eterno - India 5.1
- Nuove mappe della Storia - India 5.1
- Narrated by: Federico Rampini
- Length: 26 mins
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Publisher's Summary
Nuove mappe della storia. Popoli, confini, imperi, civiltà (e una pandemia).
Il nostro destino è scritto nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ogni crisi vicina e lontana ci costringe a capire la fisicità del mondo in cui viviamo. La geografia e la storia come le abbiamo studiate sui banchi di scuola non ci bastano più.
Dobbiamo guardare "oltre", penetrare il significato nascosto delle carte geografiche, incrociare il paesaggio terrestre con la storia delle civiltà. Ci servono mappe intelligenti per orientarci a capire dove siamo ora, e dove andremo domani.
La storia antica riappare negli atlanti, come una trama invisibile che si ripete. I grandi imperi di una volta non sono mai del tutto scomparsi, hanno lasciato tracce profonde che continuano a guidarci. Ecco le grandi domande a cui cercheremo risposte.
Sta finendo l'Impero americano? Finiremo sotto l'egemonia cinese? Qual è il futuro dell'Europa, e quanto peserà la centralità della Germania? Il gigantismo e la fragilità della Russia sono un paradosso? Quali sorprese ci riserverà l'India? Tra miracoli e seduzioni, qual è il futuro del Sudest asiatico?
Capitolo V - India. Ancestrale e giovanissima, tecnologica e fondamentalista.
La nostra prima guida in India fu il greco-macedone Alessandro Magno, che nella sua guerra-lampo vide tra i fiumi Indo e Gange il prolungamento naturale del Medio Oriente, molto prima che là si spingessero le propaggini dell'Islam.
E il meraviglioso Taj Mahal di Agra è un luogo simbolo, epicentro e metafora di uno scontro di civiltà. Dietro quel tesoro dell'arte, c'è una struggente storia d'amore. Oggi, sul piano economico, l'elefante indiano si candida a sfidare il dragone cinese.
Ma la "speranza indiana" è accolta dai tenaci pregiudizi degli italiani. Inoltre, la più grande democrazia del mondo ha un aspetto meno gentile da quando la governa un certo Narendra Modi.
Episodio 5.1. L'oriente eterno. Il nostro innamoramento, capriccioso e volubile.
Per gli antichi greci fu un mito, ed anche la mediatrice dei traffici con l'Estremo Oriente. È con Alessandro Magno che l'India entra a far parte di una "nostra" geografia del mondo e delle civiltà, per non uscirne mai più.
L'Occidente ha continuato a riscoprirla in versioni sempre nuove, da un secolo all'altro. Nella percezione recente degli occidentali, l'India mite e seducente è stata sostituita da una nazione feroce e spaventosa. Anche perché è un laboratorio dei populismi.