
Recensione “Cronaca di una morte annunciata” di Gabriel García Márquez (1981)
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In questa puntata esploriamo "Cronaca di una morte annunciata" di Gabriel García Márquez, il capolavoro che precedette di un anno il Nobel per la Letteratura.
La storia dell'assassinio di Santiago Nasar da parte dei gemelli Vicario diventa un'indagine antropologica su una società che assiste passiva al compiersi di una tragedia annunciata. Basato su un fatto reale accaduto nel 1951, il romanzo fonde magistralmente i toni della tragedia antica con il ritmo del reportage giornalistico, creando una narrazione circolare che ossessivamente ritorna sull'evento fatale con una inarrivabile ironia.
García Márquez costruisce un mosaico di testimonianze contraddittorie che rivelano l'impossibilità di una verità unica, mentre il realismo magico si manifesta nell'atmosfera di sogno e presagio che avvolge l'intera vicenda.
Un'opera che trascende il particolare per diventare meditazione universale sulla colpa collettiva, l'onore patriarcale e l'inevitabilità del fato. Un romanzo perfetto che dimostra come la conoscenza dell'esito non diminuisca la tensione narrativa, ma la trasformi in qualcosa di più profondo e inquietante.