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Scritta tra il 1943 e il 1944, durante la sua militanza nel Comitato di Liberazione Nazionale, viene pubblicata nel 1945, a guerra ormai conclusa...

«Cercate in questo libro cose semplici e modeste: il racconto di tre viaggi in Sicilia», nei primi anni Cinquanta, «e delle cose di laggiú come possono cadere sotto l'occhio aperto di un viaggiatore senza pregiudizi», ci suggeriva l'autore. La forza delle pagine di Carlo Levi è concentrata in un'unica parola: amore. Come scrive Vincenzo Consolo nella sua Prefazione , «l'amore per tutto quanto è umano, acutamente umano, vale a dire debole e doloroso, vale a dire nobile.

In una schietta conversazione con Arrigo Levi, amico e collaboratore nei sette anni della Presidenza della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi racconta se stesso. Dalle radici livornesi alla Normale di Pisa, all'Abruzzo che lo accolse nel tempo della vita alla macchia e dell'avventuroso passaggio delle linee per raggiungere l'esercito al Sud già liberato. Dal lungo apprendistato in Banca d'Italia a Macerata alla chiamata a Roma, dove sarebbe iniziata, dall'Ufficio Studi, la graduale ascesa fino all'ufficio del Governatore.

Im Jahr 1958 reist der italienische Autor Carlo Levi nach Deutschland. Von München bis Berlin sieht er wundersam wiederaufgebaute Städte – und dahinter das Schweigen, die Verdrängungen und die Verwüstungen der Vergangenheit. Er lässt sich durch Münchner Nachtlokale treiben und spricht mit schlesischen Vertriebenen, die in den Baracken des KZ Dachau wohnen. Von Augsburg über Ulm bis Tübingen begegnet er der deutschen Geschichte seit dem Mittelalter und versucht sie mit den jüngsten Verbrechen in Zusammenhang zu bringen.