Roberto Vignola dal 2011 collabora con CESVI, inizialmente come Direttore Comunicazione e Fundraising e oggi anche come Vicedirettore Generale. In questo ruolo ha potuto approfondire in modo particolare il tema della protezione dell’infanzia e delle emergenze umanitarie, visitando numerosi Paesi, facendo esperienza diretta sul campo e dando voce – attraverso reportage e documentari – a storie spesso invisibili.
Ha seguito da vicino il programma Casa del Sorriso, che CESVI porta avanti in diversi continenti: dalle strade di Harare, in Zimbabwe, dove si accolgono i bambini orfani (spesso a causa dell’HIV) che vivono in strada, alle township del Sudafrica che offrono rifugio a giovani madri vittime di violenza; dall’India, dove i bambini ex lavoratori ritrovano un futuro, alle favelas del Brasile, per liberare i minori dal controllo delle gang; da Haiti, una delle bidonville più pericolose al mondo, sotto il controllo di bande armate, fino a Lima, dove giovani donne sopravvissute alla tratta riscrivono la propria vita.
Nel corso degli anni ha vissuto in prima persona diversi scenari emergenziali: la Cisgiordania, visitata poco prima del 7 ottobre, dove ha potuto constatare le condizioni di vita nei campi rifugiati e il valore dei progetti di sostegno di CESVI; l’accoglienza dei profughi ucraini nelle prime, drammatiche settimane del conflitto; la persistente carestia che in Etiopia e in tutto il Corno d’Africa genera migliaia di rifugiati climatici; la Colombia, mai pacificata completamente e approdo di migliaia di venezuelani in fuga dal loro Paese; i campi profughi in Uganda, che accolgono centinaia di sudanesi e sud-sudanesi.