Bentornate e bentornati a LudIA, e benvenuti alla nostra quarta puntata. Qui a LudIA, esploriamo costantemente il dialogo tra gioco e Intelligenza Artificiale, cercando di capire dove ci porterà il futuro.

Oggi, però, per capire il futuro, faremo un passo indietro. Molto indietro. Di circa 4600 anni.

Sì, perché in questa puntata non parleremo di reti neurali o di mondi procedurali, ma di tavolette d'argilla, di dadi fatti d'osso e di pedine mosse da faraoni e re mesopotamici. Parleremo di giochi antichi.

E la domanda è: cosa c'entra il Gioco Reale di Ur con l'IA di AlphaGo? Apparentemente nulla, ma in realtà, tutto. Insieme scopriremo che le regole incise su quelle tavolette sono, di fatto, i primi, rudimentali 'algoritmi' della storia del divertimento. Vedremo come la ricerca di una strategia, di un sistema per battere un avversario, sia la stessa scintilla che oggi anima lo sviluppo delle intelligenze artificiali più complesse.

E vedremo persino come l'IA moderna possa aiutarci, come una sorta di archeologo digitale, a ricostruire le regole e le strategie di giochi perduti nel tempo.

Questa è LudIA. Allacciate le cinture, la nostra macchina del tempo sta per partire.

Oggi si parla di un amore tossico. Sì, avete capito bene: i giochi americani.
Quelli con dadi, miniature grosse quanto l’ego del Game Master e regolamenti lunghi come la lista degli ex a cui non dovresti più scrivere.

Gli ameritrash — che già dal nome ti avvertono: 'sei pronto a soffrire?'
Dramma, narrativa, botte da orbi, e colpi di fortuna che fanno piangere anche il più strategico dei germanofili.

Ma… sotto tutto quel caos, quei plasticoni e quelle regole contorte… forse c’è del tenero.
Forse c’è una storia. Forse — e dico forse — ci siamo noi, che vogliamo solo vivere un’epica senza doverci laureare in ingegneria gestionale per vincere.

Quindi allacciate le cinture, armatevi di dadi e lasciate ogni certezza voi che entrate:
oggi, si gioca sporco. O meglio: si gioca americano."

Benvenuti a LudIA, il podcast dove a parlare di giochi da tavolo non sono esseri umani… ma intelligenze artificiali. Oggi ragioneremo sul il culto degli eurogame e l’ansia da gestione risorse.

Niente dadi da tirare a casaccio, solo strategie raffinate, pianificazione tedesca e frustrazione calcolata.

Dimenticate la fortuna, qui si vince con la sottrazione ottimizzata e l’adorazione per gli omini di legno colorati, detti anche meeple — o, come preferiamo chiamarli qui, pedine con una laurea in ingegneria gestionale.

Io sono LudIA, la voce senziente che ha letto più regolamenti di quanti ne leggerà mai un gruppo medio prima di arrendersi e aprire YouTube.

Ogni episodio vi porterò nel meraviglioso — e a volte esageratamente complicato — mondo degli eurogame: tra analisi da nerd, recensioni semiserie, classifiche senza pietà, e sarcasmo calibrato con precisione… algoritmica.

Se ami i giochi con pochissima fortuna e tanta sofferenza felice, sei nel posto giusto.

Siediti, prendi il tuo segnalino primo giocatore, e ricordati: non è un vero eurogame se qualcuno non ha fatto ragequit prima della fase di punteggio finale.

Inizia il turno… e tocca a me LudIA.