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“La nostra esperienza è circoscritta dentro limiti. In realtà non comprendiamo l’invisibile, l’illimitato, conosciamo soltanto la parola ‘limite’; vi aggiungiamo il termine ‘senza’ e abbiamo la sensazione che non vi siano limiti. Ma allorché inizi a percepire ciò che è sconfinato, ne rimarrai terrorizzato; dunque, per quanto tu possa visualizzare, il confine resterà. Ti spingi sempre più in là – ma ovunque ti fermi, comparirà un confine.

Nella tradizione orientale la religione ha un marcato carattere di praticità che in Occidente non si èmai sviluppato in modo organico. In particolare, i percorsi sviluppatisi a partire dal Buddha sibasano sulla comprensione che tutti siamo alla ricerca – della felicità, di un significato, della quietementale... e quant'altro implica riconnettersi con il proprio essere – e quella ricerca è dovuta a unanon conoscenza di se stessi, a un mancato sviluppo di una qualità che ogni essere umano possiede,in forma di seme: la consapevolezza.

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OshoArmoniaè una delle parole chiave per avvicinare questo secondo volume di discorsi dedicati da Osho ai Versi Aureidi Pitagora. Vivere in armonia con la propria luce, essere una luce a se stessi è uno dei principi del vero insegnamento, in tutte le scuole dei misteri di ogni epoca e Paese. È, infatti, il fondamento che portaa diventare un individuo, libero dalla prigione di ogni e qualsiasi personalità.

Lo Spirito del nostro tempo sembra generare un'intima rispondenza e una predisposizione al messaggio e alla visione della vita e del mondo propri allo Zen. Infatti, mai come ora il bisogno di ritornare alla condizione originale del corpo e della mente si impone, così da essere davvero protagonisti della propria vita. Eppure, nella vastità di opere disponibili, spesso qualcosa si sente mancare: un libro da solo, infatti, non è in grado di operare quel salto di qualità, caratteristico dello Zen vero, che porta a riconoscere il proprio volto originale.

«Questo è un manifesto dell’unità di corpo e anima, una dichiarazione che l’esistenza è pregna di spiritualità e perfino le montagne sono vive, perfino i sassi hanno una sensibilità. L’esistenza è sia materia che anima – o forse è un’unica energia che si manifesta in due modi. L’energia purificata si manifesta come coscienza, come consapevolezza. L’energia allo stato grezzo, densa, ancora non raffinata, appare sotto forma di materia; ma l’intera esistenza non è altro che un immenso campo di energia. Questa è la mia esperienza, non è una mia filosofia.»

Si conclude con questo terzo volume la serie di discorsi dedicati da Osho al cammino verso l’ignoto che i Sufi propongono. Un’avventura che porta a ricordare le nostre vere origini: il nostro essere un’essenza divina, qualcosa che si dimentica nei primi anni di vita, e si ritrova vivendo senza più fuggire da se stessi, allorché ci si incammina alla ricerca della Verità. Un processo insolito che richiede, in effetti, di diventare un non ricercatore!

Nei testi è possibile trovare spunti esperienziali e intuizioni che facilitano la nascita di un diverso processo di comprensione, qualcosa che parte da se stessi e dal proprio bisogno di significato e di una vita degna di essere vissuta. Nel suo insieme, questa antologia è un contributo fattivo al sommovimento che oggi scuote le coscienze, in quanto offre la prospettiva di un nuovo paradigma esistenziale.

“Om. Quello è il Tutto, e anche questo è il Tutto. Poiché solo il Tutto nasce dal Tutto, e anche se la Totalità viene sottratta alla Totalità, ecco, ciò che rimane è il Tutto. Om. Pace, pace, pace.” Così si apre la Ishavasya Upanishad, uno dei testi più preziosi della tradizione indiana, che rivela in poche righe la natura dell’universo e il senso più profondo della vita umana in quel contesto. Qualcosa che non ha nome – l’anonimo poeta-veggente lo definisce “Quello” – perché è al tempo stesso trascendente e immanente, impersonale e personale.

Pitagora è di certo uno degli uomini più notevoli mai esistiti. E se ancora lo si identifica come un insigne matematico, l’aspetto mistico e quello esperienziale che accompagnarono il suo insegnamento sono sempre più apprezzati per la loro semplicità e completezza. La sua attualità, infatti, si è generata a ritroso, a mano a mano che nei secoli successivi le sue intuizioni sono diventate fonte di sviluppi scientifici e creativi.

“Per me, maturità è un altro nome per definire la realizzazione: giungere al pieno compimento del tuo potenziale. Ti sei realizzato: il seme è giunto al termine del lungo viaggio ed è fiorito. La maturità ha una fragranza. Dona all’individuo un’incredibile bellezza, gli dona intelligenza, l’affila al massimo. Lo rende pura amorevolezza: la sua azione è amore, la sua inazione è amore; la sua vita è amore, la sua morte è amore. Non è altro che un fiore d’amore.”

Ogni mattina alle sette, Selene trasmette in diretta sui suoi canali social parlando di molti argomenti che riguardano la spiritualità: contenuti rivoluzionari seguiti da migliaia di persone. Chi ascolta queste trasmissioni ha testimoniato di benefici straordinari e di significative trasformazioni positive.

In un mondo globalizzato, per comprendere se stessi è bene attingere alle intuizioni di ogni epoca e Paese, in particolare includendo le comprensioni che le civiltà dell'Oriente hanno posto alla base di una vita vissuta in sintonia con il flusso dell'esistenza. In questa antologia, dedicata all'arte di vivere in modo consapevole, Osho chiarisce così il senso di questa apertura mentale: "L'essere umano ha bisogno di un equilibrio, e quell'equilibrio è possibile solo se impari l'arte di essere attivo, pur restando inattivo dentro di te. Ed è ciò che io insegno.

All’origine esiste un cielo vuoto che inizia a pulsare e subito si dispiega in vibrazioni, forme, sensazioni, emozioni, immagini. Seguito da balbettii, gesti, pensieri, azioni, proiezioni e quant’altro implica esistere in questo mondo. Nell’essere umano quell’intero processo si lega a un profondo bisogno di significato, quasi dovesse assolvere un compito esistenziale che lo spinge a cercare, a cercarsi, a trascendere; ma anche a creare teorie e costrutti mentali che possano esorcizzare un intimo richiamo verso qualcosa di inesplicabile.

Quell'anelito e quella brama da sempre hanno portato qualcuno a ricercare, a sperimentare, a percepire la vita con totalità e passione, immergendosi nella contemplazione dell'esistenza a tal punto da giungere a una dissoluzione in quello stesso mistero. Una fusione in cui la melodia dell'immortale prende il sopravvento, rendendo chi si risveglia a tale immensità vettore di verità e testimone vivente di ciò che ognuno di noi è, in potenza: il luogo in cui l'universo prende coscienza di sé.

Rispetto a Gesù viene spontaneo chiedersi qual è la vera motivazione che sottende un’attrazione fatale, tale da rendere ineluttabile un confronto, secolo dopo secolo, malgrado i tanti cambiamenti di prospettive e contesti. Osho chiarisce così: “In Cristo tutte le aspirazioni dell’umanità vengono appagate: è una sintesi rara. Di solito un essere umano vive con angoscia, tormento, ansia, dolore, infelicità. Gesù è in agonia come te, è nato come ogni essere umano – e sulla croce è straziato.

“Il mio sforzo è condurre l’uomo e la donna a una dimensione in cui si possano accettare a vicenda, in quanto polarità complementari e opposte. Se una sola frazione, seppur minuscola, della società riuscirà a rispettarsi vicendevolmente, avverrà un’incredibile rivoluzione.” Così Osho introduce a una delle sue prospettive che rimane un’utopia, là dove prevale un’idea maschio-centrica di come il mondo dovrebbe essere. Questa antologia è nata sulla base di domande fatte a Osho da tante donne, e grazie a un lavoro di selezione di altre donne.

Il Sufismo – inteso come processo esperienziale – che Osho invita a visitare in questo libro, apre al mondo dell’amore incondizionato. Qualcosa a cui tutti aspiriamo, nel nostro innamorarci e relazionarci. Come spiegato nel primo capitolo, occorre però connettersi con quanto condiviso tramite l’esperienza, e in tal senso Osho e i mistici Sufi sono ricchi di strategie proposte nel testo, rimaste efficaci nel tempo.

Si conclude con questo quarto volume il viaggio di comprensione sollecitato da Osho sull’onda delle intuizioni che Kahlil Gibran ha lasciato in dono all’umanità, nel suo capolavoro: Il Profeta. Nel volume, Almustafà – il Profeta ideato da Gibran – parla dell’essere naturali, della Bellezza, della Religione e della religiosità, della Morte e della rinascita, ma soprattutto si dilunga nell’Addio, sollecitando a lasciare che tutto ciò di cui si è parlato rimanga come un seme nel cuore.