Showing results by publisher "Audible Studios" in Corruption & Misconduct

Hillary Clinton is running for the presidency with a message of hope and change. But, as Doug Henwood makes clear in this concise, devastating indictment, little trust can be placed in her campaign promises. Rigorously reviewing her record, Henwood shows how Clinton's positions on key issues have always blown with the breeze of expediency, though generally around an axis of moralism and hawkishness.

In Bedford-Stuyvesant and Crown Heights, Brooklyn - neighborhoods notorious for drugs and violent crime - some of the worst criminals wore police uniforms and carried badges. Henry Winter was a good cop when he first entered the infamous 77th station house, which was already infamous as a home to the dregs of the NYPD. Before long he and fellow officer Anthony Magno found themselves deeply entrenched in the Alamo's culture of extortion, lies, corruption, and crime.

In February 2013, Toronto's former mayor, Rob Ford, was caught on video smoking crack cocaine. Weeks later, he was accused of groping a campaign rival; had to leave a gala for being too intoxicated; and was fired as the coach of a high school football team. The events were part of a stream of Rob Ford "mishaps", which include a DUI; accusations of domestic violence; a trial where the Toronto City Council stripped him of his powers; even accusations of murder.

El 5 de septiembre de 2018, el New York Times publicó un artículo de opinión explosivo garantizando el anonimato de su autor. Descrito como «un alto funcionario dentro de la administración Trump», su autor explicaba que era testigo visual del caos dentro de la Casa Blanca, de la inestabilidad de la administración y de cómo la gente trabaja para controlar los impulsos temerarios de Donald Trump. Con las elecciones de 2020 en el horizonte, Anónimo ha vuelto a la carga.

En un dramático relato de violencia y espionaje, el periodista de investigación y ganador de un Premio Pulitzer Ronan Farrow expone los poderosos intereses de los depredadores sexuales, empeñados en cubrir la verdad a cualquier precio....

È possibile amministrare bene Roma? No. Perché è altrettanto impossibile amministrare bene l'Italia. Nella capitale questa realtà si tocca con mano perché, a un insieme di regole assurde, che condiziona la vita di tutti i Comuni, le Regioni e gli enti locali, si somma una città con una geografia, un'estensione, una struttura istituzionale e burocratica tali da renderla ingovernabile anche per un politico ben intenzionato. Inoltre la presenza sul territorio urbano di tutti gli uffici pubblici e le sedi centrali di associazioni di categoria del Paese rende il quadro ancora più caotico.

Roma è sotto assedio. Un lungo assedio criminale che comincia già dopo la breccia di Porta Pia, con l’imponente lottizzazione e con gli scandali della Banca Romana; si rafforza con la presenza di mafiosi di caratura internazionale dediti allo spaccio di droga dopo la fine della Seconda guerra mondiale; si organizza con la comparsa della banda della Magliana e infine dilaga con l’inchiesta Mafia Capitale, che ha puntato i riflettori su un’associazione a delinquere arrivata al cuore della politica e dell’amministrazione capitolina, e che tuttavia la Corte di cassazione non ha ritenuto di qualificare come mafia.

En el imperio de Juan Carlos I, que abarca desde Panamá hasta Suiza pasando por los países árabes del golfo Pérsico, nunca se pone el sol ni, lo que es más importante, se acaba la liquidez. King Corp. sigue los pasos del dinero, como mandan los cánones del periodismo de investigación, sin olvidarse de recrear la atmósfera corrupta de una época y un país.

Unser Finanzsystem ist ihre Geldmaschine, unsere Arbeit ist ihr Spielball, unser Land ist ihr Rohstofflager, unsere Gesundheit sind ihre Patente, unsere Umweltschäden sind ihr Profit: Die Milliardäre der Welt bekommen immer mehr Geld und immer mehr Macht – und dies auf fundamental veränderte Weise. Zu den Superreichen gehören zunehmend Menschen, die kein Produkt erfunden, kein Start-up zum Großkonzern geführt haben, sondern die schlicht mit viel Geld immer mehr Geld scheffeln.

Il 30 marzo 2021, in un parcheggio alla periferia di Roma, i carabinieri del ros arrestano con l’accusa di spionaggio Walter Biot, capitano della Marina militare italiana, e Dmitrij Ostrouchov, ex funzionario dell’ambasciata russa e agente dei servizi segreti di Mosca.

Non bisogna avere paura della mafia. La mafia non esiste. Non esiste più. L'antimafia ha vinto. O forse no: forse la mafia c'è ancora, solo che è diversa. È mutata come un virus. Cosa Nostra non esiste. Ora c'è un'altra Cosa. Più grande. Eterea. È Cosa grigia. Si è insinuata in ogni angolo della società, e noi non ce ne siamo accorti. È nel bar in cui facciamo colazione la mattina. È nel Convegno sulla legalità in cui parlano le persone per bene. È nel Compro Oro in cui abbiamo venduto la nostra fede: l'amore finisce, mica come questa nuova Cosa, questa Cosa grigia.

Matteo Messina Denaro, l'invisibile, è il più potente boss di Cosa nostra ancora in libertà. È a lui che dalla radio della sua città, Marsala, si rivolge ogni giorno Giacomo Di Girolamo nella trasmissione "Dove sei, Matteo?", ed è a lui che si rivolge in questo libro: stavolta, però, con un'agguerrita lettera di resa. Di Girolamo non ha mai avuto paura di schierarsi dalla parte di chi si oppone alla mafia. Ma adesso è proprio quella parte che gli fa paura. Ha ancora senso l'antimafia, per come è oggi? Ha avuto grandi meriti, ma a un certo punto è accaduto qualcosa.

Piacenza, 2019. Il maggiore dei carabinieri, Rocco Papaleo, riceve e trasmette al comando dei vigili urbani e non ai suoi superiori un'informazione di cui è venuto a conoscenza e che ha dell'incredibile: un carabiniere in servizio presso la caserma Levante, la seconda per importanza della città, è accusato di "condotte gravi e illecite". Le indagini della Procura di Piacenza scoprono cose incredibili, commesse non da uno ma da 7 carabinieri che popolano quella caserma: soprusi, pestaggi, sopraffazioni, festini privati, arresti illegali e persino spaccio di stupefacenti.

Ignacio Stampa fue el involuntario protagonista de un conjunto de acontecimientos de enorme repercusión mediática durante su intervención como fiscal anticorrupción en el llamado caso Tándem o caso Villarejo. Fiel a sí mismo, decidió hacer frente a diferentes estamentos y a quienes, desde la cúpula de la Fiscalía General del Estado, se confabularon por oscuros intereses particulares para provocar que su profesionalidad quedara en entredicho y no continuara con dicha investigación.