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"Mistero Buffo" è il testo più celebre e significativo della ricerca di Dario Fo sulle radici del teatro popolare. Dario Fo, moderno giullare, ricorre a un linguaggio reinventato – il grammelot, gioco verbale e mimico con cui recitavano i giullari di un tempo per raccontare con ironia e sarcasmo la tacita, millenaria storia delle classi subalterne. anche a fini di protesta e di contestazione sociale. Va in scena per la prima volta nel 1969. La registrazione dalla quale è stato estratto l'audio è del 1977.

Tre esilaranti monologhi scritti e interpretati da Dario Fo ispirandosi ai fabliaux francesi del XI-XII secolo: giullarate scurrili che, per indurre il pubblico all’ilarità più sfrenata, ricorrevano a situazioni grottesche o scabrose. Il tutto è impreziosito dalla mimica insuperabile di Fo e dall’uso del suo colorato ed espressivo dialetto padano. Va in scena per la prima volta nel 1982. Le registrazioni dalle quali è stato estratto l’audio sono del 1991 e del 2002.

"Mistero Buffo" è il testo più celebre e significativo della ricerca di Dario Fo sulle radici del teatro popolare. Dario Fo, moderno giullare, ricorre a un linguaggio reinventato – il grammelot, gioco verbale e mimico con cui recitavano i giullari di un tempo per raccontare con ironia e sarcasmo la tacita, millenaria storia delle classi subalterne. anche a fini di protesta e di contestazione sociale. Va in scena per la prima volta nel 1969. La registrazione dalla quale è stato estratto l'audio è del 1977.

Questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. Baricco smonta e rimonta l'"Iliade" creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l'assedio e la caduta di Troia. L'autore "rinuncia" agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata.

Le grand retour de Luca Di Fulvio Avril 1633, à San Michele, petit village des Alpes italiennes dans le monastère de Santa Ulpizia où Susanna et Daniele ont été élevés l'un et l'autre par les moines ; Susanna y est née ; Daniele y a été placé à l'âge de cinq ans, à la mort de sa mère. Frappés par le destin dès l'enfance, ils sont comme frère et sœur. Devenant femme, Susanna a dû s'installer au couvent Santissima Assunta Maria et cette jeune fille libre découvre sa féminité au pire moment de l'Inquisition italienne et des bûchers pour sorcellerie.

" Finalement, tout est une question d'intention. Et j'ai l'intention de vivre l'instant en le dégustant.. " Et si le sentiment de prise de décision n'était qu'un leurre et que tout résidait dans la pensée, le désir et l'émotion qui s'y rattache ? Dans ce cas, à quoi bon s'embarrasser des faits ? Pour vous raconter mon histoire, j'ai choisi d'évincer Clara Morgane. Ce roman est une projection de ce qu'aurait pu être ma vie sans elle. Car le destin fait son oeuvre en nous menant toujours là où, finalement, nous sommes censés être.

Écrasé par les dettes et un lourd secret, Ugo, a fait appel à l'agence Renaissance afin de " disparaître pour renaître " sous une nouvelle identité au bout du monde. Avant de partir sans retour, l'agence lui donne neuf jours pour se confronter à son passé. Après un burn out, Julie a décidé de quitter son travail et son compagnon, Max. Elle contacte également Renaissance pour l'aider à se réinventer loin de chez elle. Mais sont-ils vraiment prêts à tout laisser derrière eux pour entamer une nouvelle vie ? Et pourquoi le destin les fait-il se rencontrer à quelques jours du départ d'Ugo ?

Rentrée littéraire 2022 - Magnifique styliste, Yves Viollier raconte l'amitié trompée, la générosité exploitée. Ou est-ce plutôt le repentir impossible, la honte masquée ? Le romancier pose peut-être avant tout cette question essentielle : Que cache le visage que nous donnons à voir ? J'ai posé la question à mon oncle, la dernière fois que nous nous sommes vus, il y a plus d'un an, il était encore en pleine forme : « Est-ce que tu as parlé à tes amis ? » Il m'a répondu : « Je n'ai pas encore osé... » Roger Martin les a séduits.

Un roman lumineux, plein d'émotions fortes allant du rire aux larmes. Les relations filiales, la transmission, la maladie, l'amour, l'amitié, les relations prof/élèves, les rêves, les regrets, les passions et les souvenirs : autant de sujets abordés dans ce roman d'une tendresse infinie. Louis et Anna sont les futurs parents d'une petite fille. Tout à leur joie, ils annoncent la bonne nouvelle à leurs proches, se plongent dans les listes de prénoms, la décoration de la chambre.

Uno spettacolo di denuncia e di passione, civile e politica, che ripercorre l’esperienza in Senato di Franca Rame dal 2006 al 2008, raccontata attraverso storie, aneddoti, personaggi... Una testimonianza unica perché ci fa vedere nei suoi aspetti più grotteschi la distanza che separa chi crede nella politica come servizio e chi invece la politica la fa solo per mestiere. La registrazione dalla quale è stato estratto l’audio è del 2014.

Una lezione niente affatto scolastica tenuta da Dario Fo su Caravaggio. La lettura di Dario Fo rovescia molti schemi acquisiti dalla storia dell'arte inquadrando con vivezza il più grande pittore del Seicento italiano. Conclude la lezione-spettacolo Franca Rame interpretando la Madonna ai piedi della croce ripresa da un testo lombardo del XVI secolo.

Una travolgente affabulazione di Dario Fo nata dalle sue ricerche su fonti popolari medioevali e dalla scoperta di alcuni testi inediti sulla vita del santo di Assisi, autodefinitosi "giullare di Dio". Dario ne racconta non solo gli episodi più celebri della sua vita, ma anche storie e leggende ignorate per secoli. Va in scena per la prima volta nel 1999.

Una versione riveduta e corretta della celebre opera scritta da Alfred Jarry nel 1896, "ribassata"da Dario Fo per adeguarla alla statura del presidente del Consiglio in carica al momento della messa in scena, sullo sfondo della guerra in Afghanistan e poi in Iraq. Va in scena per la prima volta nel 2001.

Appassionanti monologhi nei quali Franca Rame interpreta di volta in volta una vistosa casalinga frustrata e alienata, un'operaia in corsa affannosa contro il tempo mentre si prepara a portare il bambino all'asilo e andare al lavoro, una madre cattocomunista che diventa fricchettona per seguire il figlio contestatore fuggito di casa. Va in scena per la prima volta nel 1977.

Uno spettacolo scritto a tre mani da Franca, Dario e il figio Jacopo che, partendo dal racconto delle proprie esperienze personali, parla di amore e di sesso, del vuoto della conoscenza del proprio corpo, di tabù, paure e inibizioni. Uno straordinario monologo di Franca Rame che affronta temi delicati e intimi con un irresistibile contrappunto di commenti comici e grotteschi ma anche con grande delicatezza e pudore.

Tre atti unici che puntano l'obiettivo sulla condizione della donna nella società contemporanea. In L'Eroina il tema è quello della droga, Grasso è bello! è dedicato invece alla rivalità fra donne nella carriera come nei sentimenti, in Una Giornata qualunque una donna tutta sola è alle prese con la telecamera cui tenta di affidare il suo ultimo messaggio per il marito fedifrago prima di suicidarsi. Va in scena per la prima volta nel 1991. Le registrazioni dalle quali è stato estratto l’audio sono del 1991 e del 1986.

Dario Fo tiene una straordinaria lezione per rendere omaggio al genio di Vinci e alla sua opera più complessa e misteriosa, dipinta tra il 1495 e il 1498. Ripercorre con un ritmo che trascina e incanta le tappe salienti della vita di Leonardo, comprese quelle che non si raccontano sui banchi di scuola. Va in scena per la prima volta nel 1999. Di e con Dario Fo e Franca Rame, con collaborazione di Silvia Varale.

La commedia racconta la storia di un attore condannato a morte per aver recitato un'opera proibita. Dal patibolo il protagonista narra le avventure di Cristoforo Colombo che tenta con l’inganno di convincere la regina a finanziare la sua spedizione alla scoperta dell’America. Va in scena per la prima volta nel 1963, è frutto di ricerche documentate. La registrazione dalla quale è stato estratto l’audio è del 1977.

Des événements étranges ont lieu à l'Opéra : le grand lustre s'effondre pendant une représentation, un machiniste est retrouvé pendu. La direction doit se rendre à l'évidence : un fantôme ou un homme machiavélique nommé Erik hante le théâtre. Certains affirment avoir vu le visage déformé de cet être qui ne semblerait pas être humain. Peu après, les directeurs de l'Opéra se voient réclamer 20 000 francs par mois de la part d'un certain « Fantôme de l'Opéra » qui exige aussi que la loge numéro 5 lui soit réservée.

L'appartement d'Hermine, c'est son havre de paix, après ses journées agitées d'institutrice. Est-ce qu'elle va réussir à faire de la place pour Ismaël, le jeune réfugié qu'elle a accepté d'héberger ? Hermine a toujours admiré sa collègue Yasmine, bénévole auprès des mineurs sans-papiers. Alors quand celle-ci lui demande d'accueillir un adolescent de seize ans, elle ne peut pas refuser. L'arrivée d'Ismaël bouleverse sa vie... et celle de ses voisins ! Mais quelle chance d'être si bien entourée : Margaux est toujours de bon conseil et Joshua, toujours là pour elle.