Showing results by publisher "Audible Studios" in Letters & Correspondence

Esiste un modo non impersonale di vivere i social? È possibile ridurre e non aumentare le distanze? Stabilire contatti "reali", anche se spesso la conoscenza è e resta soltanto "virtuale"? Si può rimanere se stessi, senza stravolgere la propria identità, né lasciarsi trascinare nel gioco, non sempre divertente o innocente, della finzione? Ci si può incontrare su un piano di autenticità e onestà intellettuale, evitando "post-verità" e "hate speech"? C'è posto per pensieri veri, parole vere, sentimenti ed emozioni vere.

Le "lettere del cuore" di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica diventano uno spettacolo. Un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale degli italiani nel corso degli ultimi trent'anni. I tradimenti, le trasgressioni, le paure, i pregiudizi. Migliaia di storie intorno all'amore e alla passione che, incredibilmente, non cambiano con il passare dei decenni e l'evoluzione del costume.

In September of 2022, twenty-five years after Leonard Peltier received a life sentence for the murder of two FBI agents, the Democratic National Committee unanimously passed a resolution urging President Joe Biden to release him. Peltier has affirmed his innocence ever since his sentencing in 1977—his case was made fully and famously in Peter Matthiessen’s best-selling In the Spirit of Crazy Horse—and many remain convinced he was wrongly convicted. A wise and unsettling book, Prison Writings is both memoir and manifesto, chronicling Peltier’s life in Leavenworth Prison in Kansas.

Autor irrepetible, forjador de un nuevo modo de ver y contar, maestro del cuento, la literatura en Chéjov se filtra en cada palabra que esculpía, más allá de su obra de ficción: "la literatura es mi amante". Amor, vida y literatura. Eso es lo que el lector disfrutará con esta compilación de cartas y aforismos en los que la figura de Chéjov aumenta, crece y nos atraviesa porque quizá no haya mejor lectura que internarse en la mente, en las palabras secretas, en la sensibilidad de un genio.

Invitado a exponer sus piezas de cerámica en el museo Nissim de Camondo, Edmund de Waal disfrutó del inesperado privilegio de adentrarse en uno de los palacetes más lujosos de París, antigua propiedad de una influyente familia sefardí. Construido por deseo del filántropo y coleccionista de arte Moïse de Camondo en 1912, el edificio acoge desde entonces una extraordinaria colección de arte francés del siglo xviii. Sin embargo, como ocurrió a los antepasados de De Waal, los Ephrussi, también los Camondo se convirtieron pronto en blanco del antisemitismo.

Convidat a exposar les seves peces de ceràmica al museu Nissim de Camondo, Edmund de Waal va gaudir del sobtat privilegi d’endinsar-se en un dels palauets mes luxosos de París, antiga propietat d’una influent família sefardita. Construt per desig del prestigiós filantrop i col·leccionista d’art Mose de Camondo l’any 1912, l’edifici acull des d’aleshores una extraordinària col·lecció d’art frances del segle xviii. Ben aviat, pero, els Camondo van esdevenir objecte de l’antisemitisme, tal com havia passat als Ephrussi, antecessors de De Waal.

Giorgio Paci è un uomo fortunato: ha un ottimo lavoro (è direttore di un prestigioso magazine milanese), due figli, tanti amici, è curioso della vita, attraente e interessante: insomma, è un uomo totalmente realizzato e soddisfatto. Soprattutto ha una moglie bizzarra (ha aperto una boutique per cani allergici alla lana), una ex in gamba, un'amante artista di vent'anni più giovane e una socia che gli risolve la vita. E adesso sta per compiere i fatidici cinquant'anni.

"Moglie mia, ti dico che sto bene e sono vivo, e vedo morire e morire ogni giorno." Tra il 1914 e il 1918 un’unica trincea divide e unisce l’Europa e il mondo: per la prima volta nella storia moderna, infatti, dalla Francia al Medio Oriente uomini di ogni estrazione culturale e sociale si trovano a condividere – gli uni contro gli altri, gli uni come gli altri – le medesime misere condizioni di vita sui campi di battaglia, le medesime paure, la medesima vicinanza con la violenza e la morte.

Chi è più santo tra san Tommaso e san Domenico? Agli ebrei convertiti ricresce il prepuzio? Come fu che il papa prese come animale da compagnia un elefante? Nel 1507 Johannes Pfefferkorn, un ebreo convertito spalleggiato dai teologi dell’Università di Colonia, pubblica un libello ferocemente antigiudaico: tra le sue proposte, privare gli ebrei della loro identità culturale confiscandone e distruggendone i testi sacri. A contrastare lo sconsiderato disegno è Johannes Reuchlin, il maggior ebraista del tempo, che nella violentissima polemica finisce persino accusato di eresia.