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Nunca se había escrito un libro así y ya era hora, porque cuenta algo que nos va a pasar a todos y lo hace de una manera extraordinaria: brillante y sencilla. Leerlo es recibir un abrazo lleno de verdad. Remangarse y envolverlo en amor, en actividad y en humor. Esa es la única receta (esa y algún croissant) que encuentra esta familia para afrontar una enfermedad terminal. ¿Dudas? Todas. ¿Dolor? Infinito. ¿Amor? Más, siempre más.

“A Maior das Lições–Memórias do Comunismo Soviético” conta a história real de João Cisman, um brasileiro que se mudou com a família para a URSS no começo da década de 1960 para viver na terra onde nasceram seus pais e irmãos mais velhos. Lá, conheceu a realidade imposta aos cidadãos comuns do sistema, muito diferente daquela que havia experimentado meses antes, enquanto membro de uma comitiva de sindicalistas brasileiros simpáticos ao regime comunista.

世界の美しさと，人間の苦しみと――双方に忠実であろうとしつつ，生きる意味を探求し続けた作家，カミュ．『異邦人』『ペスト』をはじめとする作品は，時をこえて私たち自身の生をも映し出している．

Autor irrepetible, forjador de un nuevo modo de ver y contar, maestro del cuento, la literatura en Chéjov se filtra en cada palabra que esculpía, más allá de su obra de ficción: "la literatura es mi amante". Amor, vida y literatura. Eso es lo que el lector disfrutará con esta compilación de cartas y aforismos en los que la figura de Chéjov aumenta, crece y nos atraviesa porque quizá no haya mejor lectura que internarse en la mente, en las palabras secretas, en la sensibilidad de un genio.

Hay escritores con manías dignas de un loquero y vidas tan asombrosas que hacen palidecer a las de sus propios personajes. Novelistas incapaces de escribir una página sin tener una copa en la mano o tan prolíficos que acabaron asfixiados en su propio ego. Un Hemingway yéndose al otro mundo en circunstancias exactas a la que eligió su padre, dos de sus hermanas y una nieta. Un Scott Fitzgerald que entraba a los casinos a cuatro patas o una Virginia Woolf que no soportaba leer sus textos.

Mario Rigoni Stern è stato uno dei maggiori narratori del nostro Novecento. La sua voce ha dato spazio a temi e aspetti assenti nella tradizione letteraria italiana: il mondo naturale, le montagne e le storie di guerra. Una peculiarità che trova origine in una vita segnata a lungo da eventi drammatici: la giovinezza trascorsa su ben tre fronti di guerra, la terribile esperienza della ritirata sul Don, la lunga prigionia nei lager tedeschi. Con il ritorno a casa, nel suo amato altipiano, può finalmente dedicarsi a una passione fino allora accantonata per necessità: la scrittura.

Nel luglio del 1916, Garsington, la villa di campagna della patrona delle arti Ottoline Morrell, non è solo un rifugio per obiettori di coscienza in piena Prima guerra mondiale, ma un vero e proprio teatro dove, settimana dopo settimana, approda «una compagnia di giro», pronta a esibirsi senza pudore. C’è chi legge Keats ad alta voce, chi dipinge nudi en plein air, chi alleva maiali, chi scrive opuscoli contro la leva obbligatoria.

Fruto do blog que o autor mantém no site "bebe.com.br", Enfim, grávidos!, escrito com sensibilidade e bom humor, nos dá a chance de conhecer de perto a relação de um pai com seu filho muito antes do nascimento. Hamilton conta, em tom de crônica, as diversas etapas que ele e sua mulher Magie enfrentaram até a gravidez tardia de João Pedro finalmente se consolidar.

“Sono trascorsi molti anni dalla prima pubblicazione di questo fortunato libretto che è stato amato dalle donne oltre le aspettative. In questi anni sono accadute molte cose: le scrittrici intervistate sono tutte scomparse, alcune hanno visto crescere la loro fama, alcune sono state dimenticate. In ogni caso le parole raccolte in queste interviste hanno peso e significato, il passare del tempo non le ha smentite.”

“Canal dói?” “O que é que eles fazem no Japão?” “Os Menudos são legais?” Stella Estrela não se dedica a responder nenhum desses questionamentos, mas a apresentar a autora dessa lista tão peculiar de perguntas. Stella nasceu com a síndrome de Williams-Beuren, uma desordem genética rara que impôs, de saída, enormes desafios a ela e a seus pais.

Em Frantumaglia, a própria Elena Ferrante explica sua escolha de permanecer afastada da mídia, permitindo que seus livros tenham vidas autônomas. Defende que é preciso se proteger não só da lógica do mercado, mas também da espetacularização do autor em prol da literatura, e assim partilha pensamentos e preocupações à medida que suas obras são adaptadas para o cinema e para a TV.

Escrito com base em pesquisa bibliográfica e documentos de primeira mão, Em busca da alma brasileira–biografia de Mário de Andrade passa a limpo um dos capítulos mais fascinantes da nossa história cultural, que traz muitas lições para o Brasil de hoje.

Ci si può accostare ai grandi scrittori della nostra letteratura dall’alto delle loro opere, con un punto di vista intellettualmente critico, colto, accademico. Oppure ci si può avvicinare al loro vissuto, per quanto sghembo, contraddittorio e difficile, da una normale quotidianità. Qui ci viene raccontato Giorgio Manganelli mentre sceglie il vino più opportuno per un invito a cena o fa la sua ordinazione al ristorante con assoluta precisione.

C’è un punto in cui l’occhio umano non vede: gli scienziati lo chiamano punto cieco, e di questo si tratta, di una zona d’ombra nella retina dove non arrivano la luce e le immagini esterne. Per fortuna interviene il cervello a “riempire” quel buco nero: capta informazioni dalle aree dell’occhio circostanti e le proietta su quel vuoto. L’esistenza di questo punto cieco è tanto spaventosa quanto affascinante. Come lo sono tutte le zone d’ombra: le parti segrete di ciascuno di noi, le aree oscure del mondo, i punti ciechi nella vita e nell’arte.

Una traversata a piedi di mille chilometri, dal confine francese fino a Roma, per ritrovare un amico che è in coma. Lungo la Via Francigena scorrono 26 giorni di incontri, turbolenze, riflessioni. E ritornano 25 anni di vita, di episodi improbabili, riflessioni importanti e soprattutto amicizia. Perché in mille chilometri quello che fa da guida è la storia trentennale di tre amici. Fino ad arrivare alla mèta, e a un imprevisto epilogo. Come per il percorso di un camminatore, ogni capitolo è una tappa, e ogni tappa un modo per raccontare quel che è stato di una nazione e della sua gente.

Carmen de Icaza fue una de las escritoras más leídas de los años cuarenta. Su novela Cristina Guzmán, profesora de idiomas se tradujo a todos los idiomas europeos y hasta Dolores Ibárruri, la Pasionaria, la leyó y disfrutó mientras vivía en la URSS. Pero Carmen no fue solo una novelista de renombre. De alta sociedad, a la muerte de su padre empezó a trabajar como periodista para sacar adelante a sus hermanos pequeños.