
Vittoria e Ayur
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About this listen
Il testo letto all'inizio dell'episodio è stato scritto da Debora T. Stenta.
Questo il testo integrale della poesia di Debora T.Stenta:
Non parlatemi.
Sto partorendo.
Non rivolgetemi parole. Anche quelle di incoraggiamento, anche quelle di sostegno.
Non parlatemi.
Non datemi misure, tempi, modi.
Non accendete il mio grande elaboratore neocorticale.
Io ora voglio solo stare nel sogno che ho sognato fin dall’inizio di questa vita nuova.
Sto partorendo.
Lasciatemi la magia.
L’ignoto.
Il mistero.
La paura.
Lasciatemi l’estasi.
La gioia.
Lo splendore.
Lasciatemi col mio corpo che si schiude alla vita. Che fiorisce la sua gemma.
Lasciatemi al mio potere, alla mia forza sovrumana.
Lasciatemi alla mia iniziazione.
Non parlatemi.
Non guardatemi.
Non distraetemi da questo miracolo.
Sto partorendo.
Concedetevi il dono del non fare.
Concedetevi di essere semplici testimoni della manifestazione spontanea della vita. In silenzio, in contemplazione.
Non aiutatemi.
Non incoraggiatemi.
Non fate cose che posso fare da sola, o di cui posso fare a meno.
Non riprendetemi col cellulare, con la videocamera, con la macchina fotografica.
Sto facendo l’amore con la vita e voglio che questo momento sia solo nostro.
Non fate ciò che non chiedo; e anche quando lo chiedo, lasciate che io lo chieda senza per forza adoperarvi per rispondere.
A volte ho solo bisogno di lasciare uscire delle emozioni.
Non interferite con il nostro viaggio.
Io e questa creatura abbiamo bisogno di accordarci per suonare la nostra sinfonia.
Siate custodi.
Guardiani della soglia.
Non ho bisogno di sentirmi dire che sono brava e che manca poco.
Ho bisogno di stare sul mio pianeta fuori da qui e lasciarmi attraversare da questa marea.
Ho bisogno di aprirmi a metà per poi rinascere integra con la mia creatura.
Non sarete voi a farlo. Solo io e lei possiamo farlo.
Non offendetevi se vi dico di lasciarci sole.
È la mia parte mammifera che sa che per partorire ho bisogno di sentirmi al sicuro, protetta, non osservata.
Ho bisogno di luce soffusa, silenzio, lentezza, solitudine.
Ho bisogno di sentirmi libera di lasciare uscire tutto senza farmi riguardo.
Almeno oggi.
Almeno quando sto dando alla luce.
Poi, se sarà necessario, tornerò ad accondiscendere alle convenzioni, a farmi riguardo, a conformarmi alle buone norme.
Forse.
Ma ora no.
Ora sto partorendo.
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