Episodes

  • Sette. Jonestown. L’ultimo comando. La fine del sogno. Terzo episodio.
    Nov 7 2025

    Il 18 novembre 1978, nella giungla della Guyana, più di novecento persone morirono bevendo un veleno su ordine di Jim Jones. È il più grande suicidio di massa della storia moderna. In questa puntata raccontiamo gli ultimi giorni del Tempio del Popolo: le fughe, la paura, l’arrivo del congresso americano, il crollo definitivo del controllo di Jones e come un sogno di uguaglianza si sia trasformato in un incubo di obbedienza e morte.

    Show More Show Less
    13 mins
  • Sette. Jonestown. L’ultimo comando. Il Profeta del Popolo. Secondo episodio.
    Nov 7 2025

    Negli anni ’60 e ’70 Jim Jones diventa molto più di un predicatore: è un leader carismatico che mescola religione, attivismo politico e sogni di uguaglianza. Dopo il trasferimento in California, la sua influenza cresce tra le comunità più fragili, mentre il Tempio del Popolo si trasforma in un vero movimento sociale. Ma dietro la facciata progressista, si nascondono paranoia, controllo e manipolazione. Inizia così il viaggio verso la foresta della Guyana, dove nascerà Jonestown — e dove il sogno di un mondo perfetto inizierà a incrinarsi.

    Show More Show Less
    18 mins
  • Sette. Jonestown. L’ultimo comando. Le origini del Reverendo: l’infanzia di Jim Jones. Primo episodio.
    Nov 7 2025

    Prima che il nome di Jim Jones diventasse sinonimo di una delle più tragiche sette della storia, c’era un bambino dell’Indiana, solitario e ossessionato dalla religione e dal potere. In questa prima puntata esploriamo le sue origini: la povertà, la famiglia difficile, le prime esperienze spirituali e i segni di un carisma oscuro che avrebbe cambiato per sempre la vita di migliaia di persone.E poi nel primo episodio alla fine:

    In questo episodio compaiono i brani "Jumping Red Spiders" di Al the Coordinator e "One Man Cult" dei Manicburg.

    Show More Show Less
    16 mins
  • Sette. Rosario di sangue. Quinto episodio.
    Mar 22 2025

    Si ripercorre la ricostruzione processuale e l’esito nei confronti degli imputati.

    Il giudice Belvedere, vaglió un’ altra ipotesi: ritenne di avere prove tali da poter affermare che l’ eliminazione di Latella fosse nata da motivi di contrasto tra il gruppo calabrese e il gruppo torinese della setta che aveva come fine primo, anche se occulto, una attività criminosa ancora mai chiarita.

    La vicenda resta comunque, per molti aspetti, ancora oggi un mistero. Tutti i protagonisti hanno ripreso le loro vite e del gruppo non si è più saputo nulla. Resta il fatto che periodicamente si apprende di episodi che farebbero pensare ad una permanenza di adepti nella zona.

    Show More Show Less
    14 mins
  • Sette. Rosario di sangue. Quarto episodio.
    Mar 22 2025

    Stando alle conclusioni dei medici legali, la causa della Morte di Pietro Latella fu un gravissimo shock traumatico da lesioni encefaliche, indotte da 10 colpi d’arma da fuoco a carica unica e canna corta.Verosimilmente di calibro 6,35 e 7,65.

    I colpi furono esplosi, ad eccezione di uno, a distanza ravvicinata.

    La traiettoria fu per tutti da sinistra verso destra.

    Tutti gli imputati furono sottoposti a perizia psichiatrica, ognuno da uno specialista diverso.

    Tranne che per un imputato, per tutti gli altri, le conclusioni furono sostanzialmente sovrapponibili: tutti capaci di intendere e di volere, tutti non pericolosi socialmente, tutti sotto l’influenza di Lidia Naccarato al momento dei fatti.

    Si trattava, però, di una influenza limitata a questioni di fede e di emozioni mistiche.

    L’ascendenza di Lidia non aveva inficiato le loro capacità di discernimento.

    Il ruolo essenziale lo svolse la credenza religiosa, che indusse sì una esaltazione sentimentale ed emotiva, ma non al punto di turbare l’equilibrio psichico sino a livello psicopatologico.

    Show More Show Less
    17 mins
  • Sette. Rosario di Sangue. Terzo episodio.
    Mar 18 2025

    Rosario di sangue. Terzo episodio.

    Morto lo zio ci fu un periodo in cui non si manifestarono più messaggi, nè a Lidia nè agli altri. Nel contempo ci furono varie iniziative per ricordare lo zio, ad esempio molti decisero di portare il lutto senza alcuna imposizione.

    Nel gennaio del 1988 ci fu un messaggio, secondo Lidia, a seguito del quale 13 persone, tra cui Pietro Latella, si consacravano a Dio: questo era il gruppo dei consacrati. Ognuno aderiva spontaneamente e senza elezione divina così come era invece avvenuto per la scelta degli apostoli.

    I consacrati erano persone che si offrivano in sacrificio e che Gesù e Maria potevano esibire come frutti del bene da opporre alle forze del male.

    Nel frattempo essendo stata annunciata una carestia, intesa non come mancanza di cibo ma come sua non commestibilità, si pensò di dar vita ad una cooperativa agricola a Moschicella per ricavare prodotti che poi sarebbero stati offerti.

    Show More Show Less
    20 mins
  • Sette. Rosario di sangue. Secondo episodio.
    Mar 18 2025

    Nel processo al Gruppo del Rosario, tra le tante attività avviate dall’inquirente, decine sono i verbali di esami di “testimoni senza giuramento” assunti tra la Calabria ed il Piemonte, perizie psichiatriche e perizie balistiche;

    Nei verbali di interrogatorio resi nel novembre del 1988 dall’imputata Lidia Naccarato davanti al giudice istruttore Dott. Alfonso Davino presso la casa circondariale di Cosenza alla presenza dei suoi difensori.

    Prima di essere interrogata sui fatti l’imputata chiede di essere ammessa ad esporre la storia del gruppo, la sua finalità e la sua dottrina perché senza tale narrazione non si sarebbe potuto comprendere lo svolgimento dei fatti.

    Show More Show Less
    18 mins
  • Sette. Rosario di Sangue. Primo episodio.
    Mar 14 2025

    È l’alba del 26 maggio del 1988, quando un uomo di 39 anni si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza.

    L’uomo è Lorenzo Tommasicchio, un’ambulante di Bari.

    Riporta diverse ferite tra cui un colpo di striscio di arma da fuoco.

    Alla polizia racconterà di essere stato colpito nel corso di un tentativo di rapina. Subito dopo, però, racconterà di un luogo: una masseria in contrada Moschicella, nelle campagne di San Pietro in Amantea, un piccolissimo paesino in provincia di Cosenza tra Amantea Lago Belmonte ed Aiello Calabro, dove nei giorni precedenti si erano consumati una serie di delitti ed addirittura un sacrificio umano.

    Inizia così la vicenda giudiziaria degli apostoli di Cristo e della sacerdotessa Lidia Naccarato.

    Laureata in biologia, Lidia, secondo una prima ricostruzione, tornerà in Calabria proprio per dare impulso alla setta che lo zio Antonio, deceduto, avrebbe fondato in Piemonte.

    Il 26 maggio del 1988, 35 persone usciranno in manette dal casolare, tutte accusate di omicidio e tentato omicidio.

    Show More Show Less
    18 mins