Il 27 agosto 1924 nasce l’Unione Radiofonica Italiana, primo battito della radio nel nostro Paese, frutto di pionieri, aziende e sogni che fanno viaggiare la voce nell’aria.

Per anni si credette che la prima annunciatrice fosse Maria Luisa Boncompagni, ma solo nel 1997 una registrazione ritrovata restituì la verità alla voce di Ines Viviani Donarelli.

Agli inizi la radio è semplice e fragile: poche ore di trasmissione, musica, bollettini e voci destinate a svanire nell’etere, mentre gli apparecchi passano da oggetti di lusso a presenza domestica.

Tra studi improvvisati e grande passione, figure come Maria Luisa Boncompagni costruiscono ogni giorno un linguaggio nuovo, dando forma alla magia sonora che insegna all’Italia ad ascoltare.

Una piccola radio a transistor, nascosta sotto il cuscino, apre le porte al mondo notturno della radio italiana, tra voci lontane e intimità domestica. Il Notturno Italiano, l’Inno di mezzanotte e il solenne “Signore e Signori, buonanotte” diventano riti condivisi dagli italiani ovunque. All’alba, le campane radiofoniche e la musica scelta con cura accompagnano il risveglio del Paese, fino al poetico bollettino dei naviganti. Tra porti, venti e maree, la magia si chiude con “Gente di mare”, mentre la piccola radio sotto il cuscino continua a brillare come una lanterna sonora.

La grande radio di legno diventa per il piccolo Roberto una finestra sul mondo, tra fruscii, voci lontane e la magia dell’occhio verde che respira col segnale. Con il papà scopre la Scala Parlante, con la mamma le voci eleganti di via Asiago, mentre Gran Varietà trasforma la radio in un vero teatro della mente. Ogni voce è un viaggio, ogni stazione un mistero: codici, numeri, orchestre e personaggi che sembrano vivi dentro il buio del salotto. Solo anni dopo si scoprirà il segreto del programma: tutto registrato a segmenti, un illusionismo perfetto che incanta anche i più grandi.

Nel dopoguerra l’Italia rinasce: le strade si ricostruiscono, le case cambiano volto e i giovani scoprono il tempo libero. La radio diventa il cuore delle feste: insegna a ballare, diffonde il rock e unisce due generazioni diverse, tra flipper, Coca Cola e orchestre in diretta. Le voci sobrie degli annunciatori e le sigle amate – da “Ballate con noi” a “Matilda” – trasformano i salotti in piccole balere domestiche. Sognando l’America luminosa, il Paese canta Perry Como dalle finestre, tra profumo di lavanda e domeniche di lasagna, prima che il silenzio moderno chiuda le case di oggi.

Un racconto che ripercorre la nascita della radio moderna: dagli anni Venti di Marconi in America alla prima trasmissione italiana dell’URI nel 1924, fino alla crescita dell’EIAR e alla nascita di Radio Vaticana. Tra musica d’epoca, voci ritrovate e aneddoti storici, il viaggio che celebra l’evoluzione della radio e rende omaggio a Guglielmo Marconi, salutato dal mondo intero nel 1937.

Prosegue la grande storia della radio: Marconi, con la sua Elettra, trasforma il mare in laboratorio e sperimenta il primo radiolocalizzatore. Nel 1909 riceve il Premio Nobel, poi installa il radiotelegrafo sul Titanic, da cui partirà il primo SOS della storia.
Grazie alla sua invenzione, oltre 700 vite furono salvate.

Trasmissione ideata e condotta da Roberto Guzzi sulla storia della radiofonia italiana

#radiofollie

#storiadellaradioitaliana

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prosegue la sperimentazione di marconi con le onde radio e testa la prima vera trasmissione a lunghissima distanza.

Trasmissione ideata e condotta da Roberto Guzzi sulla storia della radiofonia italiana

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Prima ed emozionante puntata di una nuova trasmissione sulla storia della radiofonia italiana. Da Gugliemo Marconi e la scoperta della trasmissione radio fino ai giorni nostri con la trasmissione digitale in DAB. Un percorso lungo oltre 100 anni che ripercorremo con Roberto Guzzi ogni settimana su Gorgoradio.it.