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Febbre d’opera

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Febbraio, mese della febbre, è per la nostra puntata anche il mese della febbre d’opera – l’opera come oggetto di desiderio ossessivo, ripetitivo, malsano. Cominciamo col presentare una monografia davvero affascinante, Musica al tempo presente: le opere italiane di Rossini alla loro epoca di Emanuele Senici, in cui l’opera Rossiniana viene ascoltata, capita, immaginata, visceralmente, dal punto di vista del suo pubblico degli anni d’oro: come svago infinitamente desiderabile, come cura palliativa ai grandi traumi storici. E chi, di noi, non cerca, a suo modo, tali cure palliative nel nostro momento storico iper-traumatico? Passiamo poi al recente biopic su Maria Callas, Maria del regista cileno Pablo Larraìn; in questo film, una Callas (interpretata da Angelina Jolie) ormai nelle ultime settimane della sua vita, tenta di ritrovare e riportare a sé la sua voce dei tempi d’oro immortalata su disco; questo processo febbrile e struggente è rappresentato nel film attraverso un gioco di echi e sovrapposizioni nella colonna sonora e sound design, come ci spiega Carlo Cenciarelli, esperto della relazione tra musica, suono, e film. Infine la petizione contro la chiusura del dipartimento di Musica dell’Università di Cardiff nel Regno Unito. Parte del Russel Group, il gruppo di atenei (tra cui Oxford e Cambridge) considerate i fiori all’occhiello dell’università pubblica britannica, questo è uno dei migliori dipartimenti di musicologia in Inghilterra e in Europa. La sua chiusura, che prevederebbe il licenziamento dell’intera facoltà di Musica, è una minaccia per gli studiosi di musica in tutta Europa. La petizione si può firmare qui: https://www.change.org/p/save-cardiff-university-school-of-music .

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