Curiosa Meravigliosa cover art

Curiosa Meravigliosa

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Joan Fontcuberta nacque a Barcellona nel freddo febbraio del 1955, avvolto fin da giovane nelle maglie strette del regime franchista. Crescendo, imparò presto a muoversi in un mondo dominato da propaganda, repressione, censura e controllo dell’informazione. Ma mentre attorno a lui si respirava oppressione, dentro di lui germogliava un interesse vivace per la fotografia, un mezzo che decise di stravolgere, usando l’obiettivo per giocare con i confini tra realtà e finzione. Nel 1980, un giovane e curioso Fontcuberta sbarcò a Reggio Emilia e si imbatté nella straordinaria Collezione Naturalistica Spallanzani, custodita nel Palazzo dei Musei. Quella visita casuale si rivelò un punto di svolta, portandolo a tornare più volte nella città emiliana. La sua presenza si fece notare in numerose edizioni del Festival Fotografia Europea, spesso con opere ispirate proprio dal museo. Per la quarta edizione del Festival, nel 2009, Joan Fontcuberta presentò una serie innovativa chiamata “Googlegrammi”. Per crearla, l’artista utilizzò delle foto iconiche della contemporaneità, ricreandole come mosaici fotografici composti da circa 9000 immagini pescate su Google. Usando un elenco di parole chiave, Fontcuberta e i suoi collaboratori ricomposero le immagini secondo criteri cromatici, come se fossero tanti pixel, grazie a un software specifico (MacOsaix) sviluppato dallo stesso artista. Uno degli esempi più noti di Googlegrammi è uno scatto che ritrae un’azione di Greenpeace per salvare i delfini in acque contaminate, composto da foto legate alle multinazionali chimiche accusate di aver inquinato gli oceani. Quest’opera è ora esposta nell’atrio del Palazzo dei Musei. La stessa tecnica innovativa fu usata per l'opera "Curiosa Meravigliosa", un imponente foto-mosaico composto da oltre 10.000 fotografie inviate dai cittadini e mescolate a immagini delle collezioni del museo. La vera differenza rispetto ai Googlegrammi risiede nella partecipazione del pubblico, invitato a collaborare alla creazione di un pezzo d’arte pubblica che celebra la meraviglia e la curiosità. Il risultato è un grande album di ricordi all'aperto, dove la curiosità di ritrovare le proprie foto si fonde con lo stupore di scoprire l’opera finale, un moderno puzzle che forma una figura nuova e sorprendente. L'opera rappresenta un pavone, la cui figura elegante si adatta perfettamente alla facciata esterna del museo. Questo pavone, già parte della collezione naturalistica del museo, simboleggia una sorta di fenice che rinasce dalle ceneri, un simbolo di rinascita che ha ispirato molti reggiani a partecipare al progetto durante il difficile periodo pandemico. Monumentale per il suo impatto architettonico e l’innovatività artistica, "Curiosa Meravigliosa" è composta da 30 lastre di gres porcellanato foto-impresse, ognuna delle dimensioni di 120x240cm, che si integrano con l'architettura esistente e completano il progetto di riqualificazione del museo. La creazione e l’installazione dell’opera, alta ben sedici metri, sulla facciata del Palazzo dei Musei sono frutto della sinergia tra il Comune di Reggio Emilia e l’azienda Marazzi, leader mondiale nel settore ceramico. La divisione specializzata Marazzi Engineering ha seguito la produzione delle ceramiche e ha ospitato Fontcuberta durante le fasi di produzione e stampa digitale.

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