• Garlasco: staging, alibi e scontrini
    May 8 2025
    Il 13 agosto 2007 venne uccisa nella sua villetta di Garlasco la ventiseinne Chiara Poggi. Per il suo omicidio è stato condannato l'allora fidanzato Alberto Stasi. Oggi, a distanza di diciotto anni, c'è un nuovo indagato, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Un anno dopo il delitto, ascoltato dagli inquirenti, produsse lo scontrino di un parcheggio per provare il suo alibi all'ora presunta della morte della giovane. Ma che valenza aveva e ha quello scontrino? E perché venne conservato? A che fine? A queste e ad altre domande risponde Cristina Brondoni, giornalista e criminologa, insieme all'ospite dell'episodio, Albina Perri direttore del settimanale Giallo che al caso sta dedicando alcuni speciali.
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    41 mins
  • Staging: sembrava una scomparsa
    May 7 2025
    Scomparsi, persi, mai ritrovati. Oppure ritrovati morti. Scomparire non è così semplice. E le persone scomparse spesso non vengono nemmeno cercate, se non dai famigliari. Eppure, in molti casi, la scomparsa di una persona è uno staging, lo staging estremo, per nascondere un omicidio. I casi sono molti e, in qualche caso, i corpi senza vita, prima o poi, vengono ritrovati e sono lì a testimoniare, come possono, anche dopo giorni, mesi, anni, quanto è accaduto.
    Cristina Brondoni, giornalista, criminologa e scrittrice ripercorre alcuni casi di scomparsa.
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    38 mins
  • Tamara Samsonova: la granny ripper di San Pietroburgo
    Feb 7 2025
    Tamara Samsonova ha ucciso almeno quattro persone, tra cui il marito, ed è sospettata di averne ammazzata un'altra decina. Dopo gli omicidi, per sbarazzarsi dei corpi li ha fatti a pezzi e li ha sistemati in sacchi di plastica per poi gettarli poco distante da casa.
    È stata soprannominata Granny Ripper, la nonnina squartatrice, perché quando è stata arrestata era quasi 70enne.
    Le telecamere a circuito chiuso del palazzo l'hanno ripresa mentre scendeva le scale con i sacchi e una pentola: nella pentola c'era la testa della sua ultima vittima.
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    24 mins
  • Vlado Taneski: il giornalista serial killer
    Feb 1 2025
    Vlado Taneski è stato un giornalista e un serial killer. Probabilmente per una tremenda invidia professionale ha deciso di uccidere al solo scopo di poter dire che anche nella sua città, Kičevo, Macedonia del Nord, era attivo un serial killer.
    I fatti sono accaduti tra il 2004 e il 2008, anno dell'arresto e della morte di Taneski. Nel 2024 Cristina Brondoni, giornalista e criminologa, è andata Kičevo sulle tracce di Taneski e ha intervistato una persona che lo conosceva bene.
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    22 mins
  • Staging: sembrava un omicidio
    Nov 7 2024
    Talvolta chi fa staging fa sembrare l'omicidio... un omicidio. Solo che prova ad addossarne la responsabiltà ad altri, anche ignoti. Magari un rapinatore particolarmente violento - la classica "rapina finita male" - o un serial killer o un assassino "venuto da fuori" o "da lontano". Insomma. Qualcun altro. O qualcun'altra.
    Lo staging, in questi casi, è più che altro verbale, il o la killer tende a depistare le indagini fornendo testimonianze fasulle. Può capitare che sulla scena del crimine lasci falsi indizi così da portare gli investigatori a credere qualcosa di diverso, spesso screditando la vittima: è stata uccisa perché era nel giro della droga o della prostituzione. Quando invece non è affatto vero. Cristina Brondoni racconta gli staging in cui l'omicidio pare proprio un omicidio.
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    32 mins
  • Staging: sembrava una morte naturale
    Oct 30 2024
    La morte naturale o per qualche patologia pregressa è all'ordine del giorno. Non stupisce quindi che non vi siano particolari indagini. A meno che amici e parenti della vittima non avanzino qualche sospetto su qualcuno. Come accade nei casi di staging in cui l'assassino o l'assassina ha fatto passare l'omicidio per una morte naturale. Lo staging preferito degli angeli della morte.

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    35 mins
  • Staging: sembrava un suicidio
    Oct 14 2024
    Lo staging sulla scena del crime è organizzato da chi ha commesso l'omicidio e vuole allontanare da sé i sospetti. Talvolta, quando autore e vittima hanno una stretta relazione o si conoscono molto bene, l'assassino fa passere l'omicidio per un suicidio. Magari mettendo in mano al morto la pistola fumante. O facendo finta che si sia impiccato. O, ancora, che sia morto per aver ingerito dei tranquillanti. Ma in cosa si differenzia un suicidio da un omicidio? Quanti sono i suicidi in Italia? E quali sono i casi in cui un omicidio è stato archiviato come suicidio? E i colpevoli vengono presi? A queste e ad altre domande risponde Cristina Brondoni, giornalista, criminologa e scrittrice.
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    31 mins
  • Staging: sembrava un incidente
    Oct 5 2024
    Sembrava un incidente. È questo che spesso si legge sui giornali dopo che si è scoperto che l'incidente - stradale, domestico, sul lavoro - era in realtà un omicidio. In Italia gli incidenti domestici sono circa quattro milioni ogni anno e, tra questi, si nascono omicidi. In definitiva c'è solo la parola di chi resta: "Era sulla scala, è scivolato ed è morto". Ed è difficile che gli incidenti domestici vengano indagati. Eppure, in qualche caso, nascondono lo staging: la messinscena sulla scena del crimine operata dall'autore del reato per allontanare da sé la responsabilità del delitto.
    Nello staging niente è come sembra.
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    21 mins