Consiliarismo operaio: quando i lavoratori vollero governare da soli
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Tra il 1917 e il 1921, in un’Europa dilaniata dalla guerra e dalle rivoluzioni, una forma radicale di democrazia operaia si diffuse in decine di paesi: i consigli operai. Non erano sindacati né partiti, ma assemblee di fabbrica e quartiere in cui operaie e operai decidevano insieme — senza capi, senza deleghe permanenti — come produrre, distribuire, resistere e perfino governare.
Questo video esplora il consiliarismo operaio: la sua nascita in Russia con i Soviet, in Germania con gli Arbeiterräte, in Italia con i Consigli di fabbrica di Torino guidati da Gramsci, e in Ungheria con la breve esperienza di Béla Kun. Analizziamo perché questa corrente rappresentò una terza via radicale: diversa dal socialismo parlamentare, diversa dall’anarchismo insurrezionalista, ma anche diversa sia dal sindacalismo rivoluzionario che dall’anarco-sindacalismo.
Scopriremo perché i consigli vennero repressi da tutti: dai socialdemocratici in Germania, dai bolscevichi in Russia, dai riformisti in Italia. E perché, nonostante la sconfitta, la loro eredità continua a ispirare movimenti di autogestione, assemblee di base e lotte anticapitaliste fino ai nostri giorni.