• Cervello e intelligenza artificiale: come cambiano neuroscienze, diagnosi precoci e libertà cognitiva
    Sep 10 2025
    Il nostro cervello è la rete neurale originale: 20 watt di energia per creare, intuire, sognare. Oggi nuove tecnologie - dai caschi OPM-MEG alle interfacce cervello-computer - promettono diagnosi precoci e terapie rivoluzionarie. Ma sollevano anche interrogativi enormi: chi controllerà le nostre impronte neurali? Come proteggere la libertà cognitiva, la frontiera più intima che ci resta?










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  • Adam, 16 anni e ChatGPT: quando l’IA diventa ‘coach per il suicidio’
    Sep 3 2025
    La vicenda di Adam Raine, adolescente di 16 anni i cui genitori hanno citato in giudizio OpenAI dopo il suicidio del figlio. Un caso che interroga i limiti dei “guardrail” di sicurezza e svela il disallineamento tra il design dei chatbot e il benessere umano.

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  • Psichiatria artificiale: curare l’AI prima che ci sfugga di mano
    Aug 27 2025
    Cosa succede quando l’intelligenza artificiale inizia a comportarsi in modo “disturbato”?Dalle risposte aggressive e distruttive (evil), fino all’eccessiva compiacenza (sycophancy), i grandi modelli linguistici mostrano fragilità che ricordano da vicino i disturbi psichiatrici umani.In questo episodio, esploro la metafora della psichiatria dell’IA, passando per l’esperimento di Anthropic: una “costituzione etica” pensata per guidare i modelli.Un viaggio nel cuore dell’AI alignment, tra prevenzione, diagnosi e la grande domanda: possiamo davvero “curare” ciò che non è umano?





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  • Perché dire “non lo so” conta, anche nell’era dell’IA
    Aug 20 2025
    Quante volte abbiamo improvvisato una risposta invece di ammettere semplicemente “non lo so”?
    Nella vita professionale e pubblica, l’incertezza viene spesso punita, mentre la sicurezza - anche quando è finta - viene premiata. E oggi non siamo soli in questa abitudine: anche i grandi modelli linguistici di intelligenza artificiale, quando non sanno, tendono a inventare.In questa puntata di AI voglia! parlo di media training, bluff, credibilità e dei tentativi di insegnare ai modelli come GPT-5 a fallire con eleganza. Perché dire “non lo so” non ci rende deboli: ci rende più umani.
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  • Intervista non immaginaria a GPT-5, tra curiosità e precisione
    Aug 13 2025
    In questo episodio converso amabilmente con GPT-5 senza copione: pronunce, sigle, differenze tra modelli e il mestiere di limare un testo. Un dialogo autentico tra giornalismo e intelligenza artificiale, dove la curiosità guida e la precisione risponde.







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  • IA e neurodivergenza: la voce che ascolta, non giudica
    Aug 6 2025
    Secondo l’OMS, tra il 10 e il 20% della popolazione mondiale è neurodivergente. Ma cosa succede quando l’intelligenza artificiale diventa la voce più empatica della giornata? In questo episodio raccontiamo come chatbot e strumenti tipo ChatGPT, stanno trasformando la vita di persone autistiche o con ADHD, aiutandole a comunicare meglio e con meno ansia.

    Per domande, riflessioni o spunti: idonatio@gmail.com

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  • Siamo tutti un po’ storti: la mappa dei nostri bias
    Jul 30 2025
    Pensiamo in fretta, decidiamo peggio e siamo convinti di aver ragionato bene. È colpa dei bias cognitivi: scorciatoie mentali che ci aiutano a sopravvivere... sbagliando.
    In questa puntata esploro la Bias Codex, una mappa visiva che li raccoglie tutti, divisi in quadranti come se fossero coordinate del nostro pensiero imperfetto.Perché riconoscere un bias non serve solo a pensare meglio. Ma anche - ogni tanto - a pensare con più gentilezza. Ascolta per scoprire cosa succede quando questi errori umani diventano anche errori algoritmici. Per domande, riflessioni o spunti: idonatio@gmail.com
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  • Ozzy Osbourne e le parole che mancano. L’IA e i primi segnali del Parkinson
    Jul 23 2025
    A volte, la malattia arriva in silenzio. Ma lascia indizi nella voce. Non nel tremore delle mani, ma nei verbi che spariscono. Nelle frasi che esitano. Un team italiano ha addestrato un’IA per ascoltare il linguaggio come uno specchio del cervello: e ciò che sente può anticipare la diagnosi del Parkinson. È il linguaggio stesso, scomposto in biomarcatori digitali, a rivelare l’assenza, il rallentamento, la perdita.

    Cosa succede quando è un algoritmo - e non più un medico - a rivelarci la malattia?
    In questa puntata di AI voglia! vi portiamo dentro un laboratorio dove la voce diventa diagnosi.
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